lunedì 12 aprile 2010
IL PARTITO DEI NON VOTANTI
Sono oltre 15 milioni gli italiani che non sono rappresentati nell’attuale Parlamento. Questo è, in buona parte, frutto del meraviglioso regalo che ci fece nel 2005 il leghista Calderoli con la legge elettorale che, egli stesso, definì “una porcata”. Stiamo parlando di oltre un terzo degli aventi diritto al voto, gli appartenenti all’invisibile maggiore partito italiano, gli orfani di questo sistema definito, enfaticamente, “democratico”.
Perlopiù si tratta di votanti che hanno scelto liste e partiti che non hanno superato la soglia del 4%, e la cui preferenza è stata pertanto attribuita ad altri. Quindi c’è la pletora dei non votanti, oppure chi vota imbrattando la scheda elettorale per protesta, oppure ancora chi la deposita candida nell’urna. E’ questo il partito che, pur senza un programma né propri candidati, primeggia nelle preferenze degli italiani, sebbene sia puntualmente ignorato nei dibattiti e nelle tribune politiche. Ora qualcuno tra voi capirà meglio l’orgiastica soddisfazione di tutti i contendenti nel post-elezione: vincitori e vinti, nominati e trombati, tutti loro assicurano la riproducibilità al sistema ai danni dei poveri elettori, grazie soprattutto al sontuoso contributo elettorale ai partiti (classico italico “escamotage” per sostituire l’illegale finanziamento pubblico ai partiti). Propongo infine un quesito per quanti hanno votato alle ultime elezioni politiche: conoscete per caso il nome del deputato e del senatore che avete scelto con la vostra crocetta? Meditate, gente. Meditate.
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