giovedì 19 febbraio 2009

FRATELLO 1816



Il fratello numero 1816 è ancora tra noi. Il grande Venerabile Maestro lo ha appena nominato suo erede spirituale, colui che sta mettendo in pratica il Piano di Rinascita Democratica, ovvero il documento alla base della Loggia Segreta Propaganda Due, conosciuta ai più con l’acronimo di P2.
Levato il cappuccio scuro, l’adepto mostra un’età apparente di 55 anni, un capello nero pece ed un viso tirato come una vecchia attrice fresca di chirurgo plastico.
Il fratello Silvio ha fatto gran parte del lavoro per conto del signor Licio Gelli, cogliendo il testimone da quest’ultimo, poco dopo la sua fuga in Svizzera all’indomani dello scioglimento, da parte della commissione parlamentare nel 1981, della Loggia deviata del Grande Oriente d’Italia, ovvero la nostrana massoneria.
Tutto il programma sta pian piano prendendo forma, attuando l’auspicata “dittatura dolce” agognata dai circa novecento aderenti alla disciolta P2, che è un mix armonioso di sano populismo e di finta democrazia. L’asservimento della Giustizia, il potere sull’informazione, l’impoverimento dell’istruzione, il controllo della Finanza, il predominio politico, la complicità del Sistema Bancario. Come arrivare ad un simile appiattimento istituzionale? Molto semplice: pagando. Il piano prevedeva l’esborso di quaranta miliardi delle vecchie lire per mettere la mordacchia alle istituzioni contrarie alla cosiddetta Rinascita Democratica. Per i più curiosi o gli scettici cronici, invito a scaricare lo statuto della P2 disponibile su internet.

giovedì 12 febbraio 2009

NOI CHE ....



Noi che uscivamo presto la mattina per andare in ufficio, noi che prima di tutto c’erano i figli e la sicurezza del posto fisso ed una moglie affidabile, noi che non ci eravamo mai fatti una canna, noi che la domenica si andava alla messa e si dava la questua, noi che ci accorgemmo un giorno che non c’erano più i comunisti, noi che odiavamo le guerre però ci piacevano gli americani, noi che non avevamo capito che cosa fosse internet, noi che le stragi di Stato erano un’invenzione dei giornalisti, noi che alla cultura della morte preferivamo la cultura della vita, noi che ci facevano pena gli extracomunitari, noi che l’euro era stata una rovina, noi che anche l’aborto ed il divorzio erano stati una rovina, noi che prima o poi si muore, noi che senza accorgersene stavamo morendo, noi...
Giunse all’improvviso il demone e si portò via la nostra parte di spazio, senza neanche darci il tempo di riordinare le idee né di fare testamento. Noi volgemmo il nostro sguardo oltre tutte le opinioni di qualche attimo prima, e fummo catapultati tra le stelle, a riordinare i fogli della nostra breve esistenza. Mai avremmo immaginato di avere tante persone dentro l’anima, mai avremmo pensato di essere qualcosa di meglio di un automa ordinato e obbediente, come mai avremmo pensato di poter finalmente migliorare il mondo con la semplice forza d’un pensiero. Un leggero sorriso disegnò una farfalla che si posò sulla Terra poco prima delle prossime elezioni fortemente democratiche, poco prima dell’ennesima questione morale.