venerdì 26 giugno 2009

MA CHE BEL CASTELLO



Ma dai, diciamocelo. Piacerebbe a tutti possedere un bel castello, marcondirondirondello, raggiungibile in poche decine di minuti con un comodo aereo camuffato da volo di Stato, da ravvivare con una decina di veline, protetto da frotte di personale di sorveglianza pagate da noialtri, un molo d’attracco coperto per yacht da cinquanta metri (coperto peraltro da segreto di Stato), una giardino babilonese di settanta ettari (l’equivalente di settanta nostrane Piazze d’Italia), un bunker anti nucleare, addirittura una piscina a forma di palma con acqua di mare per la thalassoterapia. Ovviamente non potrebbe mancare un teatro greco-romano per far esibire il castellano in struggenti duetti melodici con il fido pard Apicella, come ovviamente il campo di calcio per fare sgambettare qualche rossonero in punizione. A chi tra noi non piacerebbe avere al proprio desco il loquace Confalonieri, oppure l’aulico Bondi, od il fido Fede? Durante le giostre il nostro cavaliere sfoggerebbe il suo look da supergiovane, rubando persino il mestiere al giullare di corte, tra una barzelletta ed una gaffe interplanetaria. Che dire poi delle colossali cacce al tesoretto? Al Capone diceva che per fare business occorresse avere un buon commercialista e un buon avvocato. Però poi il suo avvocato non lo salvò dal carcere per evasione fiscale. Il nostro castellano nominerà allora il suo commercialista ministro delle finanze, dopo aver depenalizzato il reato di evasione fiscale: perché la buona politica può fare davvero i miracoli.

venerdì 5 giugno 2009

FINCHE' C'E' FEDE C'E' SPERANZA



Ogni popolo ha i governanti che merita. Per carità, non che sceglie (in Italia quel diritto è stato levato d’imperio), ma che merita, per l’appunto. Se un attempato vegliardo tutto rifatto peggio d’una soubrette, trascorre il tempo libero a comprare ragazzine di mezzo secolo più giovani di lui, se nei contesti internazionali ci fa passare per zampognari e ricottari, come potrà quel popolo da lui governato salvarsi dalla deriva morale? Persino l’autorevole Times ha dedicato il primo giugno un pezzo al “clown” tricolore, evidenziando come in tutti quegli atteggiamenti pittoreschi il fatto più grave sia il forte disprezzo verso l’opinione pubblica italiana. La difesa del premier in merito alle fotografie che lo ritraevano durante i festini nel suo fantacastello in Costa Smeralda, è stata quella di appellarsi al rispetto della privacy, come se si trattasse di una persona qualunque, come se per il ruolo ricoperto non avesse lui stesso l’obbligo di offrire il buon esempio. Quando però si tratta di sottrarsi ai processi, con il raccapricciante Lodo Alfano si comporta in perfetta antitesi con questo pensiero. Qualcuno glielo dovrà suggerire che qualche anno fa il presidente americano Clinton perse la carica e la faccia per una scappatella con una stagista, o che Nixon fu anch’egli costretto a dimettersi per lo scandalo Watergate. Tutta colpa dei bolscevichi e dei giornali. Finchè c’è Fede c’è Speranza: infatti quest’ultima diventerà Miss Padania e sarà candidata alle prossime elezioni di Vallettopoli. Amen.