Quali sono i requisiti per poter essere nominato ministro? In Italia certamente è necessario avere almeno qualche carico pendente con la giustizia, oltre a rientrare nel novero degli ex compagni di merende dell’attuale Presidente del Consiglio. L’etimologia del termine ministro, invece, deriva dal latino “minister”, che significa servo, il ché appare assolutamente appropriato ed in linea con la funzione subalterna di questo amministratore dello Stato rispetto, non allo Stato, ma più propriamente verso chi l’ha nominato.
Succede così che nel momento della peggiore crisi dal 1929 in poi, dopo aver chiesto sacrifici a tutti, dopo aver varato una manovra da lacrime e sangue, dopo aver promesso gli auspicati tagli agli spropositati costi della politica, incurante di tutto ciò il capo del governo faccia scattare “l’aiutino da casa” per il suo compare Brancher, tangentista della prima ora, inventandogli un ministero tanto originale quanto inutile.
La manovra sarebbe dovuta passare inosservata, sfruttando la distrazione nazionale per le gesta calcistiche dei campioni del mondo. Purtroppo le cose sono andate diversamente. Persino il capo dello Stato non ha preso bene la disfatta e, destandosi dal geriatrico torpore, ha tuonato contro la richiesta di Brancher di legittimo impedimento, obbligandolo a ritirarla. Ma sappiamo bene che l’Italia è il Paese dei sotterfugi e dei giochetti sottobanco, dell’imbroglio e del doppiogioco, e che presto il Gran Burattinaio ne penserà un’altra delle sue per rimettere a posto le cose.
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