Ci fu un tempo in cui la Sardegna ebbe la Sanità, con degli ospedali funzionali e funzionanti ed il personale medico e paramedico adeguato, con dei dirigenti competenti, con dei politici che pensavano unicamente al benessere dei pazienti e non certo al proprio. Ci fu un tempo, molto ma molto lontano, in cui la Sardegna ebbe un governo che governava per i sardi unicamente per far valere gli interessi della comunità isolana. Ci fu un tempo, perduto nella memoria, in cui la Sardegna ebbe persino un’economia florida, basata sull’agricoltura e sulla pastorizia, sull’industria chimica e sul nascente turismo.
Ci fu un tempo in cui ogni sardo si sentiva fiero della sua sardità, un tempo in cui l’emigrato rientrava a godersi la pensione al suo paese d’origine, in cui tutti i sardi si abbracciavano come se fossero fratelli ritrovandosi oltre Tirreno. Ci fu un tempo in cui la Sardegna fu un’isola mite, senza i cassintegrati emarginati dalle fabbriche, senza i precari a marcire nei callcenter, senza i disoccupati a sperare nella raccomandazione giusta, senza le false promesse del G8 e delle grandi opere stradali, senza la povertà devastante che uccide la dignità del lavoratore sardo.
Ci fu un tempo che ristagna ormai nei ricordi, perso in qualche frammento di spazio, al di là della nostra coscienza di persone oneste e rispettose della nostra terra, al di là del marciume e dell’arroganza dei nuovi coloni che ci governano e che ci governeranno, al di là persino dei loro meschini giochetti di potere. Ci fu, un tempo…
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