sabato 19 giugno 2010

IL BELPAESE

Questo è un Paese che ha fame di nuovi politici, di nuovi ministeri, di nuovi sottosegretari, di nuovi portaborse, di nuovi autisti per condurre le 65 mila auto blu, di nuovi direttori generali delle nuove asl, di nuovi presidenti per le nuove province, di nuove catastrofi naturali per trasferirvi l’attenzione del pubblico dei teledipendenti, di nuove veline e di nuovi calciatori, di nuovi presidenti delle società calcistiche, di nuovi amministratori delegati di società colluse con la mafia, di nuovi mafiosi collusi con lo Stato, di nuove leggi ad personam, di nuovi attacchi alla dignità dei lavoratori. Questo è un Paese anomalo per L’Europa, che fa finta di essere un Paese civile sforzandosi di farlo credere agli altri. Questo è un Paese che vive di gloria passata, di Arte e di Cultura, di censura preventiva e di segreti di Stato, di stragi impunite e di golpe mancati, di diritti strappati e di furbetti del quartierino, di eroi dimenticati e di razzismo strisciante.

Questo Paese ha fame di una nuova dittatura, di un nuovo ordine delle cose che la finisca d’importunare i suoi governanti con le curiosità dei magistrati e dei giornalisti, di una nuova struttura in linea con il pensiero del Maestro Venerabile Licio Gelli, di una nuova filosofia politica che esalti il Silvio-pensiero. Questo è il miglior Paese in cui vivere per un uomo d’onore, per un evasore totale come per un riciclatore, per un palazzinaro come per un corruttore, per un tangentista come per un segretario di partito. Questo è davvero un Belpaese.

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