giovedì 21 maggio 2009

OCSE, SALARI E ITALIETTA



Erano quasi dieci anni che i burattinai lavoravano per compiere il loro capolavoro, ed ora finalmente lo avevano concluso nel migliore dei modi. Oggi, tutti noi italiani, servi sottomessi dei chiacchieroni impomatati delle trasmissioni televisive, abbiamo preso l’ennesimo ceffone, senza nemmeno sognarci di restituirlo. Ci piace troppo subire! Non abbiamo mai perduto la sana propensione a credere alle favolette del padrone di turno, passando per dittature, guerre civili mascherate da moti libertari, stragi di stato, rivoluzioni silenziose, e quanto di peggio una nazione civile possa immaginare.
L’Ocse cerca di farci svegliare dal letargo pubblicando la classifica dei salari medi. Siamo ventitreesimi su trenta. Ancora un ultimo sforzo ed andremo a braccetto con la Romania e la Slovacchia. Noi, Fantozzi dell’allegra Lega dei cornuti, continuiamo silenziosi a timbrare i nostri cartellini, ignari del gioco meschino condotto alle nostre spalle dai politici e dai sindacalisti. Noi non abbiamo bisogna della crisi mondiale dell’economia perché per noi è un fatto congenito, siamo abituati a vivere in precarietà da sempre, abbiamo quasi necessità di nutrirci di speculazioni, di scandali, d’imbrogli e di raccomandazioni. L’italiano sogna da sempre di diventare un cittadino europeo normale, governato da politici onesti e animati dal senso dello Stato. Invece finisce per osannare il ducetto di turno, il furbetto del quartierino, il Mangiafuoco dall’espressione mite, aspettando il prossimo miracolo annunciato.

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