domenica 17 maggio 2009
LE NON NOTIZIE
Non è facile tradurre la realtà in poche righe. La sintesi è la capacità dei poeti. Non è facile, pertanto, ridurre in versi di senso compiuto il capogiro esistenziale del giornalista opinionista, che approccia l’insieme dei fatti con l’istinto dell’analisi. Ma si possono commentare solo le notizie, (per definizione, gli avvenimenti pubblicati dal giornalista), mentre diventa un puro esercizio formale fare altrettanto con le “non notizie”. -Oh bella - osserverà qualcuno -Andrea, non vorrai mica fare come il cappellaio matto di Alice nel Paese delle Meraviglie, che festeggiava ogni giorno il suo non compleanno?-
Forse. Eppure è troppo imbarazzante il monopolio informativo che concede prime pagine a ripetizione ai travasi ormonali del premier, o alle devastanti conseguenze d’un virus che finora da noi non ha causato nemmeno un decesso. Lo trovo offensivo nei riguardi di un pubblico mediamente intelligente ed istruito. Lo sforzo dei potentati finanziari e politici in questo Paese (che sono poi i reali padroni dell’Italia), è quello di creare un teatrino in cui l’idiozia si erga a dogma ed il battibecco e l’insulto reciproco seppelliscano un civile dialogo socratico. Invece le non notizie, come ad esempio le inchieste giornalistiche, sono regolarmente affossate, in nome di leggi garantiste a tutela della privacy, oppure perché scomode alle proprietà editoriali. D’altronde lo scandalo fa talmente parte del costume italico da non suscitare più alcun interesse. Per cui, buone non notizie a tutti noi.
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