sabato 9 maggio 2009

CHI HA UCCISO L'AUTO ELETTRICA ?



Le lontane isole Hawaii, patria del neo eletto Obama, hanno sposato il primo progetto a partecipazione pubblica messo a punto negli Usa per convincere gli abitanti a circolare “pulito”. Lo ha presentato i giorni scorsi la governatrice dello Stato americano, e prevede che dal 2012 quasi tutte le auto circolanti saranno elettriche, con una fittissima rete di distributori di energia, prodotta, peraltro, da centrali eoliche e solari. Il progetto prevede inoltre appositi finanziamenti per la sostituzione del vecchio parco auto “a petrolio” con le nuove vetture silenziose e non inquinanti.
Questa rivoluzione parte proprio dalla nazione che da decenni specula sull’oro nero, le cui lobby hanno espresso gli ultimi tre presidenti, e nel nome del quale sono state combattute le ultime sanguinose guerre in Medio Oriente. Il cambiamento avviene proprio da parte del Paese che, assieme alla Cina, si è rifiutato di firmare il protocollo di Kyoto, pur essendo il maggiore responsabile dell’inquinamento globale che sta uccidendo il nostro pianeta. Questo, comunque, nel bene e nel male, determina la grandezza di una nazione: avere il coraggio e l’umiltà di modificare la propria strategia anticipando gli altri. Il campo energetico sarà la grande sfida dei prossimi decenni, rappresenterà il terreno sul quale si confronteranno le moderne economie per uno sviluppo sostenibile da garantire alle generazioni che verranno. L’Italia, e la Sardegna in particolare. guardano a questi scenari come se si trattasse di fantascienza. Il progetto scientificamente più avanzato rimane dare ai sardi il futuribile “digitale terrestre”, una scatoletta che ha incasinato la vita a migliaia di vecchietti. che non riescono più a vedere Beautiful e il tiggì di Fede. In Gran Bretagna provarono a metterlo in funzione oltre dieci anni fa, ma fu un flop colossale. Da noi arriva come una grande conquista, l’oggetto del desiderio: il futuro, appunto. Nessuno fa caso che due risorse naturali e gratuite come il vento ed il sole, non siano utilizzate come dovrebbero, perché la Sardegna deve ancora essere pecore, pastori, cannonau e launeddas. Una lungimirante legge regionale proibisce l’istallazione dei pannelli solari sui terreni, mentre al nostrano governatore “disturbano” le pale delle centrali eoliche, ree di deturpare il paesaggio. Molto meglio i nuraghe, allora, forniti di televisioni al plasma e stufette a Kerosene.

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