venerdì 26 giugno 2009
MA CHE BEL CASTELLO
Ma dai, diciamocelo. Piacerebbe a tutti possedere un bel castello, marcondirondirondello, raggiungibile in poche decine di minuti con un comodo aereo camuffato da volo di Stato, da ravvivare con una decina di veline, protetto da frotte di personale di sorveglianza pagate da noialtri, un molo d’attracco coperto per yacht da cinquanta metri (coperto peraltro da segreto di Stato), una giardino babilonese di settanta ettari (l’equivalente di settanta nostrane Piazze d’Italia), un bunker anti nucleare, addirittura una piscina a forma di palma con acqua di mare per la thalassoterapia. Ovviamente non potrebbe mancare un teatro greco-romano per far esibire il castellano in struggenti duetti melodici con il fido pard Apicella, come ovviamente il campo di calcio per fare sgambettare qualche rossonero in punizione. A chi tra noi non piacerebbe avere al proprio desco il loquace Confalonieri, oppure l’aulico Bondi, od il fido Fede? Durante le giostre il nostro cavaliere sfoggerebbe il suo look da supergiovane, rubando persino il mestiere al giullare di corte, tra una barzelletta ed una gaffe interplanetaria. Che dire poi delle colossali cacce al tesoretto? Al Capone diceva che per fare business occorresse avere un buon commercialista e un buon avvocato. Però poi il suo avvocato non lo salvò dal carcere per evasione fiscale. Il nostro castellano nominerà allora il suo commercialista ministro delle finanze, dopo aver depenalizzato il reato di evasione fiscale: perché la buona politica può fare davvero i miracoli.
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